Quali diritti per gli autori
/Per il ciclo: PASSI NELLA SCRITTURA
L' ASSI (Associazione Scrittori Svizzera Italiana) vi invita domenica 11 dicembre, alle ore 16.00, a Grono, presso l'Aula Magna delle Scuole Comunali in via Cantonale.
Incontro con Christian Campiche
Presidente del Comitato Centrale del Sindacato impressum, scrittore e giornalista
Modera: Francesca Giorzi, presidente ASSI
Verranno affrontati diversi temi: la “cultura del gratuito” e i suoi effetti sulla qualitàe la remunerazione del lavoro; il carattere individualista dell’atto di scrivere e le frontiere tra “arte” e “techne” nelle professioni della scrittura quali: giornalismo, narrativa, traduzioni, cinema, teatro, poesia, videoscrittura, e musica (Campiche èanche musicista).
All’incontro faràseguito la 145esima ASSEMBLEA ANNUALE ASSI, prevista per le ore 17.30
Penne indipendenti
/Con Riccardo Bruni e Chiara Pelossi a Bellinzona, alla sala B.Ferrini, il 27 novembre. Come trovare un pubblico? Quali vie seguire? Si può fare a meno di un editore? Le promesse e le difficoltà dell'autopubblicazione. Moderazione di Mattia Bertoldi.
Un incontro promosso dall'ASSI nell'ambito del ciclo Passi nella scrittura
Come trovare un editore
/È il terzo appuntamento (domenica 6 novembre, ore 17.00, LAC, sala Chiostro degli angeli, LUGANO) per il ciclo: PASSI NELLA SCRITTURA. Cinque appuntamenti per parlare con l’Associazione scrittori della Svizzera italiana di fotografia, cinema, editoria, auto-imprenditorialità e diritti.
Intervengono: Matteo Codignola (editor di Adelphi), Magda Mandelli (editor di Edizioni Casagrande), Pierluigi Vercesi (direttore di Sette, settimanale del Corriere della Sera)
Modera: Paolo Rossi Castelli, giornalista, e membro del comitato ASSI.
ENTRATA LIBERA A TUTTI GLI INCONTRI
E’ gradita la conferma della presenza all’indirizzo : info@assi-ti.ch
www.associazionescrittori.ch
potete seguirci anche su facebook www.facebook.com/ScrittoriDellaSvizzeraItaliana/
La scrittura per immagini, con Erik Bernasconi e Davide Pinardi - "Passi nella scrittura"
/Scrivere per immagini vuol dire ideare storie di forte impatto visivo, collocare i personaggi in uno spazio fisico a tre dimensioni. Molte sceneggiature hanno qualità letterarie ma mancano di quella peculiarità visiva che è condizione necessaria per poter passare dalla pagina scritta al film in movimento. Strutturare visivamente le situazioni, immettere i personaggi in un flusso di azioni, costruire la sequenza delle scene prevedendone il ritmo visivo, velocizzando o rallentando il tempo. Quali allora – se ci sono - le differenze tra scrivere per immagini e scrivere “tout court”?
Ne parleranno Erik Bernasconi, regista di “Sinestesia” e “Fuori mira”, e Davide Pinardi, sceneggiatore televisivo (RAI ed RSI) e docente, fra le altre, presso la Scuola Holden di Torino e CISA Lugano. L’incontro sarà come sempre moderato da un membro del comitato ASSI Mariano Morace
L'entrata alle conferenze è libera.
Domenica 16 ottobre, a Locarno, Teatro dei Fauni.
Ecco il programma completo:
Paròl biott - Parole nude
/di Fernando Grignola
Nuove poesie 2015-2016.
comprende Pietro Civitareale, tradotto dal dialetto abruzzese al ticinese di Agno.
Edizioni Ulivo
Il libro è in vendita a CHF 20.- nelle librerie e da Ellebi e Istampa a Agno.
Presentazione: sabato 24 settembre 2016, alle 16:30. Atrio Istituto scolastico comunale di Agno. Presentazione di Ottavio Lurati. Fisarmonica e voce: Flavio Calderari.
Incontro "L’ora d’oro"
/Letture al Parco – sette matinée al Parco Scherrer
Domenica 24 maggio 2015 - ore 10.30-12.30
Rodolfo Fasani, poeta e vicepresidente ASSI
con Andrea Paganini, scrittore
Letture al Parco è il ciclo di incontri letterari curati da ASSI, Associazione Scrittori Svizzera italiana, in occasione degli eventi per i 50 anni del Parco Scherrer e organizzati dal Comune di Morcote. Agli incontri interverranno, in sette matinée estive, alcuni degli autori dell’associazione in dialogo fra loro e talvolta accompagnati anche da illustri professionisti di altri ambiti, come medici, attori, registi etc., per trascorrere un paio d’ore di ozio, ricco di stimoli in una cornice senza paragoni.
Il primo degli appuntamenti al Parco Scherrer è per domenica 24 maggio alle ore 10.30, con un dialogo fra Rodolfo Fasani, poeta e vicepresidente ASSI, e lo scrittore ed editore Andrea Paganini. Il vicesindaco Andrea Soldini porterà il saluto del Comune di
Morcote. (In caso di brutto tempo la lettura si svolgerà nella vicina sala comunale).
“L’ora d’oro” è una giovane casa editrice che intende favorire l’incontro tra il mondo letterario italiano e quello della Svizzera italiana. Fondata e diretta da Andrea Paganini – a sua volta scrittore e studioso di letteratura – pubblica prevalentemente opere di narrativa, di poesia e di saggistica. Valorizza sia scrittori svizzeri – come Felice Menghini, Massimo Lardi, Remo Fasani, Egidio Tschudi e i poeti della Svizzera italiana – che autori italiani i quali spesso intrattengono più di un legame con la realtà svizzera, come Ignazio Silone, Piero Chiara, Giovanni Casoli, Arturo Lanocita e, prossimamente, Giovannino Guareschi. Nella convinzione che si possa produrre cultura di qualità anche in un ambito geograficamente marginale come il Grigioni italiano, “L’ora d’oro” opera animata da una forte carica ideale, da una passione per le cose belle e dalla convinzione che la letteratura sia un nutrimento per la mente e per lo spirito che avvicina gli uomini e le donne a ciò che veramente vale.
Prossimo appuntamento: Domenica 7 Giugno Dalla carta all’immagine
Manuela Mazzi, giornalista e autrice con Diego Bernasconi, commediante e autore
Ingresso: adulti chf 7 ; ragazzi fino a 16 anni chf 2; AVS / studenti chf 6
Soci ASSI , con tessera, gratuito.
Informazioni sul sito di Morcote Turismo www.morcoteturismo.ch e www.assi-ti.ch
Per ogni altra informazione si veda il programma generale degli eventi per i
50 anni del Parco Scherrer
Ufficio Stampa e Segreteria ASSI:
Francesca Rossini - Laboratorio delle Parole
francesca.rossini@laboratoriodelleparole.net
mob: 077 417 93 72
Sette matinée al Parco Scherrer di Morcote
Sabato 4 luglio dalle ore 20 alle 21.30 Lettura serale al Parco - La tecnica del trampolino.
I segreti della narrazione. Parole di Andrea Fazioli, musica di Alan Rusconi
Le streghe, paura e superstizione
/Sabato 15 febbraio 2014
alle ore 16.00
presso la galleria Reverberiarte
in via Olgiati 8 a Lugano
dove ci intratterranno sul tema:
Le streghe paura e superstizione
Paolo Tognina
Yugo Pejman
Sebastiano Brocchi
Se tra i nostri soci ASSI, qualcuno avesse un breve racconto sull'argomento, ci farebbe piacere ascoltarlo.
La caccia alle streghe si concentrò soprattutto tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Seicento. Le presunte streghe (e a volte anche i loro figli, soprattutto se femmine), appartenevano per lo più alle classi sociali inferiori ed erano di solito vedove, levatrici ed herbarie o prostitute.
Soltanto una piccola minoranza di loro poteva essere realmente annoverata tra i veri e propri criminali colpevoli di omicidi o di altri gravi reati, quasi sempre collegati con l'occultismo.
La stragrande maggioranza era invece composta da persone innocenti, di ogni età e condizione, in un tempo in cui decotti ed infusi a base di piante usati dall'empirico sapere tradizionale risultavano non meno efficaci e sicuri di medicine e medici. D'altra parte, la popolazione, essenzialmente rurale, non aveva altre possibilità per curarsi del ricorrere ai loro rimedi, meno costosi di quelli dei medici.
Molte streghe vennero torturate e bruciate vive, con le motivazioni ufficiali più varie, ma spesso in base a delazioni anonime mosse anche da futili ragioni e in molti casi, perché sotto tortura, in cambio della riduzione dei tormenti facesse il nome di persone possibilmente benestanti, ree di complicità, in modo da poter istruire il processo successivo, considerato fortemente remunerativo, dato che il condannato subiva anche la confisca dei beni.
Evento di fine anno 2013
/Evento di fine anno 2013
sabato 7 dicembre 2013
dalle ore 17:00
che si terrà al ristorante Pestalozzi
piazza Indipendenza 9 - Lugano
con la presenza di
Ketty Fusco
che reciterà
Una domanda di matrimonio
di Anton Cechov
-
Giorgio Pasini
con il suo nuovo libro
Bonario Demone
-
e finalmente potremo presentare il libro
Piccola storia dell'ASSI - 1995-2010
-
seguirà un ricco 'apericena'
Una domanda di matrimonio è un atto unico scritto da Cechov nel 1888. Fra ruggini antiche di buon vicinato e comici squarci di vita campestre, si assiste al ruvido approccio tra due rampolli di agiata famiglia di contadini in cui i battibecchi si alternano a riappacificazioni preludendo a quello che sarà la futura vita matrimoniale.
Anton Cechov - Novelliere e drammaturgo russo (Taganrog, 1860 - Badenweiler, Germania, 1904). Novelliere sommo ed autore di opere teatrali la cui novità ispirò, all'inizio del XX secolo, al regista Stanislavski una teoria della recitazione fondata sulla ricerca della sincerità, sull'espressione degli stati d'animo e dei mezzi toni, Cechov, allo stesso tempo medico ed uomo di lettere, creò un'opera che fu inizialmente sinonimo di nostalgia sentimentale e d'esotismo slavo.
Durante la serata sarà presentato il libro di Giorgio Pasini, nostro membro di Comitato, dal titolo Bonario demone, una raccolta di poesie e brevi testi poetici che l'autore ci illustrerà e leggerà con la sua sicura competenza.
Il volume, dedicato alla nostra Associazione, Piccola storia dell'ASSI - 1995-2010, ha finalmente potuto essere pubblicato e nel corso della serata lo potremo presentare e consegnare, in due copie come stabilito, a tutti i Soci che hanno contribuito con i loro scritti, alla sua stesura. Per tutti è in vendita a fr. 20.00.
Abbiamo pensato che sostituire con un ricco 'apericena' la cena tradizionale di ogni anno, sia una forma gradita a tutti. Avremo così maggior tempo per chiacchierare, raccontarci in amicizia e brindare alle prossime feste natalizie.
Per questa ragione, vi aspettiamo numerosi.
Legge sul sostegno alla cultura
/Legge sul sostegno alla cultura
sabato 9 novembre 2013
alle ore 10.45
nell'ambito della
Rassegna del libro della Svizzera italiana
che si terrà al Mercato coperto di Mendrisio dal 7 al 10 novembre
l'ASSI
Associazione Scrittori Svizzera Italiana
organizza una tavola rotonda che avrà come argomento la
Legge sul sostegno alla cultura.
Parteciperanno:
l'onorevole Manuele Bertoli
il direttore della Divisione della cultura Sandro Rusconi
il dott. Ing. Monica Duca Widmer
la prof. Raffaella Castagnola sarà la moderatrice.
I protagonisti dell'incontro
risponderanno ai quesiti che il pubblico vorrà liberamente porre.
Sarà un'occasione per mettere a fuoco i problemi inerenti la
Legge sul sostegno alla cultura del Canton Ticino.
Seguirà rinfresco.
Grappoli di Sessa 2013
/domenica 8 settembre 2013
alle ore 15:30
Grappoli di Sessa
L'ASSI
Associazione Scrittori Svizzera Italiana
invita all'apertura della stagione letteraria autunno-inverno 2013
ai
Grappoli di Sessa
prima parte:
interventi da parte di alcuni Soci ASSI
seconda parte:
lettura dei testi inediti secondo la ricetta di
Mariano Morace
Quest'anno per l'apertura della seconda parte del programma letterario dell'ASSI abbiamo scelto un tema particolare che i nostri soci sapranno affrontare nel modo a loro più congeniale, secondo la propria fantasia:
LA CUCINA
Mariano Morace ci ha regalato una ricetta speciale dalla quale i nostri scrittori potranno trarre lo spunto per un racconto breve
max 2500 battute spazi compresi
Gli autori dei primi 5 testi che giungeranno alla nostra segreteria entro il 6 settembre (per mail o cartaceo), saranno nostri ospiti alla spaghettata che seguirà ai Grappoli di Sessa, dopo le 18:30.
Tutti i racconti pervenuti verranno letti dagli autori (in ordine alfabetico) compatibilmente con il tempo a disposizione.
Confidiamo in una rilevante partecipazione dei nostri Associati e nell'attesa dei vostri scritti vi salutiamo caramente.
Il biancomangiare è un dolce di origini antiche. A dir la verità alle origini il biancomangiare non era una ricetta specifica, ma una preparazione medievale basata sulle presunte qualità del colore bianco, simbolo di purezza e ascetismo. Era un cibo destinato alle classi superiori e prese il nome dal colore degli ingredienti che prevalevano nella sua elaborazione, come il petto di pollo, il latte, le mandorle, il riso, lo zucchero, o ancora lardo, zenzero bianco, ecc.
Era quindi una ricetta dolce o salata, interpretata variamente a seconda delle diverse aree geografiche: non esisteva dunque il biancomangiare, ma i biancomangiare.
Si ritiene che abbia avuto origine in Francia per la frequente presenza negli antichi ricettari di termini come blanche mangieri, balmagier, bramagère.
Nel '400 Mastro Martino (il "nostro" Mastro Martino, erroneamente chiamato Martino da Como, ma originario della val di Blenio!) suggerisce una ricetta più elaborata ma anche delicata, con l'introduzione di brodo di cappone, mollica di pane bianco, acqua rosata, agresto e zenzero.
In Sicilia invece il biancomangiare è un dolce, e risente negli ingredienti dell'influenza araba, una crema preparata con mandorle tritate, zucchero, amido, buccia di limone, cannella, e messa a raffreddare in forme di terracotta.
Mariano Morace da sempre è appassionato di cucina, in tutte le sue forme. Dopo nove anni di insegnamento nelle scuole pubbliche si dedica al giornalismo e lavora per 30 anni alla RSI come redattore, critico cinematografico e infine responsabile della Formazione e Selezione. Ma non dimentica la passione per i fornelli: realizza diversi programmi radiofonici dedicati al cibo (cinema e cibo, le ricette di Mariano, eccetera), collabora in TV dapprima con la trasmissione "i cucinatori", poi con "Piatto forte", e dal 2010 cura la pagina "Mangiare bene" sul settimanale Extra.
Ringraziamo Mariano Morace per la sua ricetta e ci auguriamo di averlo con noi durante l'incontro.
Ricetta del Biancomangiare
Ingredienti: 1/2 litro di latte, 300 grammi di mandorle, 200 grammi di zucchero, 2 decilitri di panna da montare, scorza di 1 limone, cannella, 10 grammi di colla di pesce.
Sbucciate le mandorle (oppure comprate quelle già sbucciate), poi tritatele al coltello o con un mixer, mettetele in una ciotola e unite il latte in modo da coprirle interamente.
Ora aggiungete 150 grammi di zucchero, mescolate fino a scioglierlo e lasciate in infusione per una notte intera. Poi filtrate il composto, meglio attraverso un panno posizionato all'interno di una ciotola, oppure con un colino e una garza.
Strizzare bene il canovaccio contenente le mandorle, in modo da far uscire tutto il liquido e raccoglierlo nella ciotola. Versate il liquido ottenuto in una casseruola, aggiungete un pizzico di cannella e la scorza di un limone e fatelo andare a fuoco molto dolce con il restante zucchero. Aggiungete la colla di pesce che avrete precedentemente ammorbidito in acqua fredda e fatela sciogliere, poi lasciate raffreddare il composto e quando comincerà ad addensarsi unitelo alla panna che avrete montato. Versate il composto in stampini bassi e rotondi e fate raffreddare in frigorifero per 6 ore. Per sformare il dolce, immergete gli stampini in acqua calda per qualche secondo. Potete decorare il vostro biancomangiare con frutta candita, pistacchi tritati, scorzette di arancia: come più vi piace.
Assemblea ordinaria 2013 e La mappa del tesoro
/sabato 4 maggio 2013
alle ore 15.00
presso Palazzo dei Congressi di Lugano,
sala C
Ordine del giorno
Saluto della Presidente
Nomina del Presidente del giorno e degli Scrutatori
Approvazione verbale dell'ultima assemblea
Relazione della Presidente
Relazione del Tesoriere e rapporto dei Revisori
Presentazione dei nuovi Soci
Membri comitato dimissionari e nuovi Membri
Attività futura
Varie ed eventuali
Al termine dei lavori assembleari,
alle ore 17:00 circa
Andrea Fazioli
Michele Fazioli
Gregorio Schira
ci intratterranno con la coinvolgente performance:
LA MAPPA DEL TESORO
un tracciato di letture fra pagine e suoni.
Seguirà un rinfresco offerto dall'ASSI,
e una cena, su prenotazione, concluderà la serata.
Yvette Z'Graggen
/19 aprile 2013
alle ore 18.00
presso Palazzo dei Congressi di Lugano,
sala C
L'ASSI
(Associazione Scrittori Svizzera Italiana)
vi invita alla serata dedicata a
Yvette Z'Graggen
LA GRANDE DAME DES LETTRES ROMANDES
nel primo anniversario della morte
relatore
Markus Hediger
moderatrice
Ketty Fusco
letture
Annamaria Pianezzi Marcacci
Nata a Ginevra nel 1920, Yvette Z'Graggen (ginevrina e austriaca da parte di madre, svizzero-tedesca da parte di padre) ha 19 anni quando scoppia la guerra.
Un'esperienza che la tocca nel vivo, tanto che negli anni successivi decide di percorrere l'Europa in rovina, lavorando per la Croce Rossa.
Scrive il suo primo libro, L'appel du rêve nel 1939, che però appare solo nel 1944. A 91 anni, nel suo ultimo romanzo, Juste avant la pluie, palesemente autobiografico, con il suo stile limpido e complice, e con la sua onestà intellettuale, narra la vita di una giovane ginevrina spezzata dalle follie della Storia, nell'avventura avvelenata di amori tedeschi durante gli ultimi istanti di pace prima dello scoppio della guerra.
Dopo i primi romanzi che la consacrano scrittrice, entra nelle Editions de L'Aire.
Dal 1952 al 1982, questa giovane donna energica, realizza per la Radio Suisse Romande delle emissioni culturali e letterarie. Dal 1982 al 1989, lavora come documentarista alla Comédie de Genève sotto la direzione di Benno Besson.
Oltre ai romanzi, Yvette Z'Graggen, ha composto numerose pièces radiofoniche, anche per la RSI, e tradotto opere dall'italiano e dal tedesco. Si può dire che ha ereditato una cultura germanica e slava, di cui conserva la pugnacità e una parte di sogno.
Nel complesso, le sue opere formano un mosaico tenacemente attaccato all'emancipazione delle donne ed alle lotte sociali. Parallelamente esse sono profondamente umaniste e romanzesche.
Il suo stile, pieno di vita, cesellato ma vicino al quotidiano, ha largamente impressionato il pubblico tedesco. Traduttrice di Max Frisch e di Annemarie Schwarzenbach, è stata una donna libera, impegnata senza dogmatismi ed entusiasta malgrado l'osservazione costante delle mancanze e degli abusi della società nei confronti dei suoi membri più fragili.
Yvette Z'Graggen, grande dame des Lettres romandes, ci ha lasciati il 16 aprile 2012 a Ginevra.
Biografia, quella di Yvette Z'Graggen, che la scrittrice espone nei suoi romanzi Le Filet de l'oiseleur, Cornélia, La Punta, Mathias Berg, e in diversi racconti autobiografici che le consentono di investigare la storia della sua famiglia, sia paterna che materna, rintracciando i fili della sua origine. Nel romanzo Les Années silencieuses analizza con coraggio il destino degli ebrei in Germania negli anni del nazismo e il ruolo della Svizzera in questa vicenda.
Tè con l'autore
/23 febbraio 2013
alle ore 17.00
presso Reverberiarte,
in viaolgiatiotto
a Lugano
Sergio Marengo
e
Silvio Raffo
Questo è il primo di una serie d’incontri pomeridiani che l’ASSI vuole dedicare ai propri soci affinché le loro opere siano conosciute e condivise. Ogni volta sarà presente un invitato e alcuni Soci attivi dell’ASSI; questi beninteso, come abbiamo già comunicato, dovranno iscriversi di volta in volta, durante gli incontri. Noi del Comitato cerchiamo di mantenere le promesse e speriamo perciò che il nostro impegno non sia vano ma venga coronato dal successo che ci dimostrerà il vostro apprezzamento. Vi aspettiamo perché tra un dolcetto e un sorso di tè, si potranno scambiare le opinioni ed intrattenere con i nostri ospiti.
Incontro con lo scrittore Giovanni Orelli
/11 dicembre 2012
alle ore 18.00
presso la Sala Tami,
Biblioteca cantonale di Lugano
Da L'anno della valanga all'anno del "Grand Prix Schiller"
Incontro con lo scrittore Giovanni Orelli
in collaborazione con ASSI e PEN
Giovanni Orelli
È nato a Bedretto nel 1928. Ha insegnato in vari ordini di scuola. Vive a Lugano. Ha pubblicato tre romanzi presso Mondadori (Il primo è L'anno della valanga, di recente tradotto anche in russo), uno da Einaudi, Il sogno di Walacek, tradotto per la Gallimard e negli Stati Uniti, e due con Donzelli, Il treno delle Italiane e Gli occhiali di Lerolieff.
Ha pubblicato diversi racconti ticinesi (La raccolta più recente è Da quaresime lontane), e diverse raccolte di poesia, l'ultima delle quali, Un eterno imperfetto, è uscita da Garzanti.
Nel dialetto di Bedretto ha pubblicato le poesie di Sant'Antoni dai padü (Scheiwiller); in italiano due raccolte di sonetti, Quartine per Francesco (Interlinea) e Concertino per rane (Casagrande).
Ha curato un'antologia (Storia e testi) delle lettere nella Svizzera italiana e, con Diana Rueesch, Il Carteggio Bertoni-Chiesa. Collabora al settimanale "Azione" con una pagina di segnalazioni librarie.
Nella primavera di quest'anno è stato insignito del Gran Premio Schiller per la seconda volta.
Scrittore molto sensibile alla dinamica elvetica della Svizzera italiana - con particolare riferimento ai rapporti tra il Cantone Ticino e la Svizzera Tedesca - in una prospettiva storica (i rapporti negli ambiti più 'federali' quali le FFS, il servizio militare tradizionale, l'emigrazione nelle città svizzere), ma anche più attuale, con particolare attenzione alla sopravvivenza della lingua e della cultura italiana nel resto della Svizzera.
Le tematiche presenti nell'opera di Orelli riguardano essenzialmente il passaggio dal vecchio Ticino rurale alla nuova regione di periferia tra Zurigo e Milano, affrontate con impegno civile e anche con accenti ironici e polemici.
Prolusione:
Tatiana Crivelli
Titolare della Cattedra di Letteratura italiana all'Università di Zurigo
Dialogherà con lui:
Maria Grazia Rabiolo
Giornalista RSI
Interventi di:
Gerardo Rigozzi
Direttore della Biblioteca cantonale di Lugano
Alda Bernasconi
Presidente ASSI
Franca Tiberto
Presidente PEN
Letture di Diego Gaffuri, attore della RSI
Interventi musicali di Maristella Patuzzi, violinista
"Come scrittore, so bene di non sfuggire, come qualunque altro scrittore, in qualunque parte del mondo, a quella esigenza formulata da Goethe: di vedere il mondo in me e io nel mondo".
Giovanni Orelli, Erfundene Schweiz - La Suisse imaginée, Chronos, Zurigo 1992
Festa di fine anno 2012
/8 dicembre 2012
alle ore 17.00
presso il
Palazzo dei Congressi di Lugano
sala C
ASSI e PEN
invitano allo spettacolo di
Ferruccio Cainero
e
Danilo Boggini
Leggendo fuori stagione
entrata prezzo speciale fr. 15.00
Ci sono certe giornate al mare fuori stagione, dove tutto è più limpido, terso, spazioso, selvaggio, naturale e nello stesso tempo più intimo, striato da una sottile vena di malinconia. Ho immaginato di camminare sulla spiaggia deserta in riva al mare e di trovare tra la sabbia un diario, perduto da chissà chi o forse gettato via chissà perché: tanti piccoli brevi racconti, note, emozioni, ricordi, poesie, appunti musicali, scritti a mano con una calligrafia minuta, ostinata, briosa, impulsiva, e suddivisi nelle quattro stagioni dell'anno. La sabbia che scivolava dalle pagine sulle mie mani era la clessidra che scandiva il tempo mentre leggevo ad alta voce queste note e Danilo con la sua fisarmonica le musicava. Ci hanno emozionato, divertito, appassionato. Il tempo è volato via: quasi due ore senza che ce ne accorgessimo.
Ferruccio Cainero è un artista del racconto pieno di temperamento. Il suo vocabolario teatrale, semplice ma vasto, è particolarmente versatile e con una solida base tecnica che affonda le sue radici nella tradizione della Commedia dell'Arte. Nei suoi spettacoli i ricordi familiari e i semplici fatti della vita quotidiana si trasformano in meravigliose epopee surreali, esilaranti, tragiche e graffianti, che ci donano inaspettate e folgoranti chiavi di lettura di questo nostro tempo. Da tantissimi anni Ferruccio Cainero affascina e conquista il pubblico in Europa con la sua bravura e autenticità che è prova di un virtuosismo che non ha confini linguistici.
Negli ultimi 30 anni Cainero ha scritto e messo in scena 40 spettacoli teatrali. Molti di questi sono stati grandi successi, alcuni hanno girato tutto il mondo ed alcuni sono da anni in cartellone. Come autore e regista ha sviluppato con grande bravura e talento la capacità di mettere in scena spettacoli "plurilingue".
Danilo Boggini, fisarmonicista, pianista, compositore e arrangiatore nato a Giubiasco (Canton Ticino) il 9 settembre 1967, alterna la propria attività jazzistica a collaborazioni con artisti di diversa estrazione, a cavallo fra Svizzera e Italia.
Alterna l'attività di musicista professionista a quella di insegnante di italiano presso il Liceo Cantonale di Bellinzona. Si è infatti laureato in lettere nel 1991 a Friburgo con la tesi 'La poesia per musica di Ottavio Rinuccini', per la quale nel 1994 si è visto assegnare il premio "Nuova Antologia" nella sezione giovani.
Nel 1999 ha conseguito presso la medesima università il titolo di dottore con la tesi 'Le poesie di Ottavio Rinuccini', edizione critica, che vedrà presto la luce presso la casa editrice torinese RES.
Che ne è della nostra italianità?
/17 novembre 2012
alle ore 17.00
presso il
Palazzo dei Congressi di Lugano
sala C
tavola rotonda dal titolo:
Che ne è della nostra italianità?
dibatteranno il tema:
Claudio Lardi
Alessio Petralli
Carlo Piccardi
Stefano Vassere
moderatrice:
Giulia Fretta
[...] il problema non è ormai più tanto quello di trovare un equilibrio tra la nostra matrice culturale italiana e la dimensione globalizzata delle relazioni, quanto quello di una coscienza dell'italianità fortemente affievolita, sempre meno percepita come componente distintiva della nostra condizione che, essendosi in Italia imposta negli ultimi anni una mentalità civilmente e culturalmente deresponsabilizzata (e trovandoci a subire la pressione del frontalierato come una minaccia), oltretutto ci allontana sempre più da quella che dovrebbe essere la nostra madrepatria culturale.
Il processo era stato avvertito più di vent'anni fa da Giuseppe Martinola, interrogato da Sergio Caratti in una serie di '36 interviste al Ticino che cambia' (Quaderni della Banca del Gottardo, Lugano 1990), su cui ha recentemente attirato l'attenzione Giovanni Orelli ("Il cantonetto", dicembre 2009):
"La voce italianità non fu cara soltanto al Chiesa e al Calgari [...]. Fu cara sempre e cara deve restare: a condizione che si accompagni al sentimento. Altrimenti si illanguidisce in un'italianità da etichetta.
Nell'Ottocento, basta scorrere i verbali del Gran Consiglio, nei duri momenti in cui il Ticino si sentiva soffocato e incompreso dalla Confederazione fino a metterlo sotto tutela, dai banchi si alzò anche una voce estrema: nazionalità, che era un'affermazione piena e ferma. Oggi è invalsa una voce che dovrebbe suonare sinonima: identità. Che a ben considerarla è un dire e non dire italianità, e piuttosto un non dire, rinchiudendosi in un isolamento piccino e gretto".
Sono parole che, a fronte di un procedere senza rotta nel pelago della globalizzazione, dovrebbero indurci a ritrovare una definizione specifica dei nostri caratteri distintivi, fondata e ragionata, non semplicemente sfoderata come affermazione di interessi politici, economici o altro, ma come "sentimento" appunto, come espressione di un senso di appartenenza a un importante contesto di civiltà fortemente e intimamente motivato. Più di quanto non lo sia oggi lo si manifestò paradossalmente in anni difficili, quando tale disposizione confliggeva con i sospetti di irredentismo, e ancor più durante il ventennio mussoliniano quando i nostri intellettuali seppero declinarlo orgogliosamente senza cadere nella tentazione di agire collateralmente al fascismo.
Quale migliore occasione più del centocinquantesimo dell'unità d'Italia poteva allora venirci offerta, inducendoci a ripercorrere il ruolo significativo detenuto dal Ticino nelle vicende del Risorgimento, non solo indirettamente come rifugio dei perseguitati politici, ma come contesto mobilitato a sostegno diretto dell'affermazione delle idee liberali, propagandate in tutta Italia proprio dalle pubblicazioni che uscivano dalle nostre tipografie, sostenute generosamente da figure esemplari quali i mazziniani fratelli Ciani e da una militanza che dalle simboliche rappresentazioni di un Vincenzo Vela si diramò nello spirito battagliero dei volontari ticinesi della colonna Arcioni e della colonna Vicari, che nel 1848 scesero a Como e a Milano a dar man forte ai patrioti insorti contro gli Austriaci, culminato nel sacrificio del diciottenne luganese Emilio Morosini caduto nel 1849 in difesa della Repubblica romana! È clamoroso che in occasione di un simile anniversario, che tutto sommato sta risvegliando l'assopita coscienza nazionale italiana, alla nostra latitudine si sia mancato di dare rilievo alla sola tematica che ci affratella [...]
Carlo Piccardi
da "Autonomia culturale e identità. Che ne è della nostra italianità?" Cenobio n. 2 - 2011
Giulia Fretta giornalista, già responsabile del settore Fiction Televisione Svizzera italiana.
Claudio Lardi già Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento dell'educazione, della cultura e della protezione dell'ambiente del Cantone dei Grigioni.
Alessio Petralli è linguista, docente e ricercatore, saggista. Promotore di molte iniziative a sostegno della lingua italiana.
Carlo Piccardi è musicologo, critico musicale e saggista svizzero-italiano.
Stefano Vassere è responsabile del "Repertorio toponomastico ticinese" e docente di linguistica generale nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano.
Le erranti radici
/Festa delle letterature balcaniche
27 ottobre 2012
ore 16:00
atrio Biblioteca Cantonale e del Liceo
via A. Maspoli - Mendrisio
promosso da:
Associazione Scrittori Svizzera Italiana
Biblioteca Cantonale e del Liceo di Mendrisio
In seguito al grande successo dello scorso anno ottenuto con la Festa della Letteratura Brasiliana, quest'anno l'ASSI, in collaborazione con la Biblioteca cantonale di Mendrisio, ha deciso di organizzare la Festa delle Letterature Balcaniche.
Per l'occasione si presenteranno con le loro opere,
quattro autori ticinesi giunti nella Svizzera italiana da quell'area geografica:
Diamant Abrashi, Marko Miladinovic, Nenad Stojanovic, Halime Suli.
Musica con il complesso tradizionale balcanico
The Balkan Lovers
Infine si potranno degustare alcune specialità gastronomiche tipiche della regione.
Interverranno:
Alda Bernasconi - presidente ASSI, Claudio Origoni, Roberto Regazzoni, Rolando Schärer - bibliotecario
L'eretico di Soana
/22 settembre 2012
ore 17.30
Park Hotel - Rovio
L'ASSI, uno dei promotori del progetto
"Il Generoso la montagna europea dei racconti e delle fiabe",
ricorderà lo scrittore
Gerhart Hauptmann
nel 150° della nascita e nel 100° conferimento del premio Nobel per la letteratura del 1912, con la presentazione della nuova edizione del romanzo da lui scritto durante i periodi di vacanza passati sulle falde del Generoso.
L'eretico di Soana
Edizioni Ulivo
illustrazioni di Marco Lupi
con Ketty Fusco e Paola Colotti
Pagine al femminile
/19 settembre 2012
ore 20.00
(luogo da stabilire) Coira
incontro di tre autrici d'origine grigionese,
ma residenti nella Svizzera italiana,
con il pubblico locale, a Coira.
Ketty Fusco
Nicoletta Noi-Togni
Annamaria Pianezzi Marcacci
Le nostre socie racconteranno in modo confidenziale le loro esperienze di scrittrici e di donne.