Donna - Ragno

Edizioni Ulivo, 1999, 40 pp.

Collanaldina

20.00 Fr.

La vanagloria oggi non va più di moda, si chiama semplicemente presunzione. Ma al tempo dei re e dei principi era lei che faceva girare il mondo e incitava i cavalieri a metterlo a soqquadro, come racconta la prima favola, che mette in campo un donchisciotte fiabesco sedotto dalla "ars obliqua" della donna-ragno. Un minibestiario dunque per occultare (o rivelare?) il segreto mondo dei vizi e delle virtù umane: il ragno troppo furbo che ignorava le categorie, lo sdoppiamento schizofrenico di chi si credeva due, lo scambio delle parti e la sua nèmesi, l’incontentabilità della farfalla verde, la crudeltà stupida e gratuita dell’uomo che fa morire la formica. Un uomo che si insinua quasi per caso nelle storie, sempre perdente, se confrontato con gli animali, splendidi d’infallibile istinto, dif-fronte al quale la vacillante ragione finisce per relegare nel nebbioso paese delle incertezze questo povero "animale sbagliato".

dal libro