Lamento di balena

di Elda Pianezzi
edito da Salvioni
Prezzo: 20 franchi
Pagine: 208

In una Zurigo glaciale e a tratti bizzarra, Athos, schivo responsabile di un rifugio alpino in visita alla fidanzata, viene coinvolto in un’indagine dall’amico giornalista Peter. Insieme si mettono sulle tracce di un uomo recentemente scomparso: Fritz Altenberg, ex pastore di anime famoso per i monologhi sul tram con Belzebù. A incaricarli è il figlio, lo strampalato e grottesco Felix, che, in cambio, promette uno scoop su un gruppo di professionisti che a suo dire “fanno fare cose strane alle persone” mettendone a repentaglio la vita.

Athos si ritrova invischiato in una storia dai risvolti tragicomici che lo porta a incontrare, fra gli altri, un ex drogato irrefrenabile, una milionaria della Zurigo bene, un impresario xenofobo, un avvocato beffardo, un musicista pop, un organizzatore di corsi motivazionali. La ricerca dell’uomo scomparso viene sconvolta da un misterioso incidente che impegna su più fronti Athos, già alle prese con gli alti e bassi della sua relazione amorosa e con le esigenze particolari di un’amica in prigione.
In questo giallo snello e dal ritmo serrato le indagini vanno di par passo con la critica sociale e la descrizione di una certa Svizzera distante e sospettosa, in cui le diverse culture si mescolano solo in superficie.